Il business dei servizi online per medici e specialisti: la competizione si fa sempre più serrata. Anche in Italia.

I servizi che le diverse piattaforme offrono, sono indirizzati ai medici o alle strutture sanitarie in un’ottica B2B, mentre gli utenti accedono ai servizi in modo gratuito, anche se ne sostengono indirettamente il costo pagando le prestazioni che scelgono e acquistano.
L’obiettivo principale delle piattaforme di medicina digitale è intercettare la grande domanda di prestazioni sanitarie offrendo ai pazienti la scelta più ampia possibile di professionisti sanitari per indurli a prenotare una visita attraverso i loro siti, un po’ come avviene nel mondo del turismo con i portali alberghieri o di alloggi in locazione.
Quando si ha a che fare con la salute, infatti, i criteri e i meccanismi di scelta diventano più complessi. Non si tratta infatti di scegliere un posto dove soggiornare o mangiare, ma di selezionare un professionista che deve formulare una diagnosi, magari confermando quella già fatta da un collega o esprimendone una nuova, indicare una terapia che può essere chirurgica o farmacologica.
In particolare, quando si è alla ricerca di un secondo parere, le aspettative sono molto alte e, di conseguenza, si vuole incontrare un medico di elevata competenza in cui riporre la propria fiducia.
Piattaforme mediche online:
La scelta, prima dell’avvento di queste piattaforme, era sostanzialmente basata su tre diverse modalità, in ordine di frequenza:
- L’indicazione del proprio medico di famiglia o di uno specialista
- Il passaparola tra familiari, amici e conoscenti
- La presenza del medico in un centro di propria conoscenza (o frequentato per altre ragioni mediche)
Le piattaforme online rappresentano dunque una quarta modalità che, nelle aspettative di chi le promuove, dovrebbero diventare il principale canale di scelta e prenotazione.
Per attirare i pazienti, le piattaforme operano con un mix di strumenti:Posizionamento sui motori di ricerca per tutta una serie di parole chiave o query.
Pubblicità su internet e, per alcune di esse, anche sui media più tradizionali, come ad esempio i canali TV (ad esempio, Dottori.it)
In alcuni casi, offrendo informazioni mediche o forum per avere pareri e risposte ai propri quesiti, come ad esempio fanno Medicitalia.it e Paginemediche.it
Per facilitare la scelta, questi portali pubblicano le recensioni degli utenti e i profili (o veri e propri CV) dei medici.
Startup italiane: serve maggiore competitività
Non mancano le startup e le aziende nate nel nostro Paese che, almeno per il momento, sono di proprietà di soci italiani, come iDoctors, Paginemediche, Doctorium, DoctorApp, WelMed.
La competizione tra queste ultime e le prime, però, sembra davvero sbilanciata.
Per lanciare e promuovere questi servizi, infatti, servono forti investimenti sia a livello pubblicitario, sia in termini di risorse umane necessarie. Aziende che sono al quarto – quinto round di finanziamenti possono contare su capitali ed economie di scala che le piccole aziende italiane non hanno.
Ad oggi, l’azienda italiana che ha ricevuto il maggiore round di investimenti è la milanese WelMed. Fondata da due giovani medici – Giulia Franchi e Marco Manzoni – ha recentemente chiuso un round A di 5 milioni di euro e, rispetto alle aziende citate, persegue in realtà un modello di business diverso.
FONTE: https://www.healthtech360.it
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