Alzheimer, il terapista occupazionale per combattere le insidie della malattia.
Obiettivo della terapia occupazionale è rendere le persone capaci di partecipare attivamente e autonomamente alla vita quotidiana anche in situazioni di disabilità invalidanti come nell’anziano con demenza.
Lo strumento terapeutico utilizzato nelle attività di terapia occupazionale sono appunto le occupazioni, ovvero le attività significative per la persona, quelle che ritiene valide e interessanti (o piacevoli), che forniscono motivazione e soddisfazione.
E' fondamentale il rapporto diretto con l’anziano e la sua famiglia, perché soltanto così si possono promuovere le abilità e quindi l’autogestione, per quanto possibile, nel proprio ambiente di vita.
Il terapista occupazionale considera la salute nell’accezione più ampia del termine, cioè come condizione di benessere fisico e psichico dell’individuo ed è per questo impegnato in attività di prevenzione, cura e riabilitazione, attraverso l’educazione o la rieducazione a uno stile di vita sano, con l’obiettivo ultimo di far raggiungere al paziente i massimi livelli di autonomia possibile e una migliore performance occupazionale».
«Poter contare sull’apporto di questa figura professionale – afferma il Direttore di un centro diurno per demenze – dà al nostro lavoro con gli anziani una marcia in più nella lotta contro le demenze: contrastare una malattia subdola come questa, che erode quotidianamente un pezzo della nostra vita, della nostra storia significa innanzitutto provare a contendere il campo di battaglia palmo a palmo, a cominciare proprio dalle abilità di vita quotidiana, facendo in modo di conservarle il più a lungo possibile, obiettivo specifico del terapista occupazionale».
Tutti noi Terapisti Occupazionali ci auguriamo che anche la Regione Puglia, nel regolamento regionale al quale sta lavorando, includa formalmente nell’organico dei centri diurni il terapista occupazionale, in modo da dare a tutte le strutture la possibilità di offrire questa professionalità, proprio come sta facendo per le nuove residenze sanitarie assistite istituite con la legge regionale 53/2017 e SOPRATTUTTO di obbligare le varie strutture sanitarie ad assumere tale figura professionale nel proprio organico eliminando la possibilità di scelta.
Simone Fiscarelli TO
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