Lo sport in carrozzina
La disponibilità di carrozzine sempre più leggere e manovrabili favorì, negli anni sessanta l’introduzione di una nuova disciplina sportiva che doveva servire a sviluppare la destrezza nell’uso della carrozzina: lo Slalom, si trattava di seguire un percorso obbligatorio, nel minor tempo possibile, fatto di passaggi stretti in avanti e in retromarcia, salite, discese, piroette, gradini in salita e in discesa senza compiere alcuna penalità. Questa disciplina venne praticata per poco più di venti anni, fu inserita per l’ultima volta nel programma delle Paraolimpiadi di Seoul nel 1988, per essere poi abolita definitivamente dalle discipline Olimpiche.
Anche l’Italia può essere considerata tra i paesi antesignani dello sport per disabili, grazie all’allora direttore del centro paraplegici INAIL di Ostia: il professor Manlio, il quale grazie alla profonda amicizia che lo legava al dottor Guttman trasferì i suoi metodi in Italia già dagli anni cinquanta.
Sicuramente l'atletica leggera è stata la disciplina più pratica dagli atleti in carrozzina, seguita dal basket, il ping-pong e il tiro con l'arco. Tutte queste discipline in qualche modo hanno dovuto modificare l'assetto tecnico e dinamico della carrozzina stessa; l'atletica leggera e il basket, nel tempo, sono diventate delle discipline che hanno richiesto una specifica carrozzina da destinare alla sola attività sportiva, mentre il ping-pong e l'arco si sono limitate a piccoli accorgimenti sulle singole carrozzine da passeggio, come appoggi o semplicemente dei cuscini più rigidi che permettessero una postura più adatta.
Nell'andare avanti negli anni, sempre grazie all'aiuto della tecnologia, si sono create delle nuove opportunità che hanno permesso la pratica di nuovi sport come il tennis, il rugby, l'handy-bike e l'hockey. Ci si è infine sbilanciati anche in altri sport, che per il settore si possono definire estremi, quali il tracking e il parapendio.
FONTE: http://www.ambrosiafitness.it/articoli/il%20disabile/lo%20sport%20in%20carrozzina.htm