Modello Gentlecare

Il Modellello Gentlecare® è stato ideato dalla dottoressa Moyra Jones alla fine degli anni Novanta in Canada. Da lì si è diffuso negli Stati Uniti e ora in Europa. Muove dalla considerazione di come una persona affetta da demenza subisca una modificazione nelle sue capacità di interazione con la realtà. Sarà allora utile costruirle attorno una protesi per farle mantenere il più a lungo possibile l’autonomia e ridurre al minimo le situazioni di stress, fonte di agitazione, ansia e aggressività.
La protesi – da ciò “approccio protesico” - è costituita dallo spazio, dalle persone e dalle attività e risulta utile anche per gli anziani fragili, pluri patologici e a rischio di non autosufficienza, e per i grandi anziani, cioè over 76. Si tratta dunque di un modello sistemico che si sviluppa a partire dalla comprensione profonda della malattia e del tipo di disabilità provocata, per poi cogliere e valorizzare le capacità residue del malato, la sua storia e i suoi desideri così da accrescerne il benessere e sostenerlo.
Lo spazio protesico. La progettazione e la configurazione degli spazi, l’arredo, la luce e i colori sono un elemento cardine nella cura della persona. Sono strumenti per agevolare la vita delle persone affette da demenza, Alzheimer, degli anziani fragili e per molti aspetti anche dei grandi anziani.
La persona protesica. Detta anche “agente terapeutico”, è chi assiste con un programma la persona con demenza e comprende familiari, caregiver professionali e volontari.
programmi protesici. Sono le attività progettate attorno all’anziano con demenza come ausili per il miglioramento della sua qualità di vita. Sono semplici e brevi, personalizzate sulle possibilità del singolo, ripetitive e prive di stress.
L’alleanza terapeutica. È fondamentale fra tutte le persone protesiche perché GENTLECARE® è un modello di intervento circolare, fondato sull’interdipendenza tra la persona con demenza e la sua famiglia, e tra i sistemi di assistenza sanitaria e le comunità coinvolte. L’alleanza terapeutica si esplica nell’elaborazione del progetto individualizzato (basilare conoscere la storia personale del paziente), in una constante informazione, nella programmazione di incontri informativi.



FONTE: http://www.ottimasenior.it

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